Il tempo. Un tema di per sé affascinante che acquista un significato squisitamente clinico dentro la stanza della terapia. C’è infatti il tempo del setting, il tempo della relazione tra il professionista e il suo cliente, il tempo ricordato, quello che ormai è fuggito via nelle pieghe dell’esistenza passata e quello dei progetti e dei sogni che ancora deve essere.
Nel suo ultimo lavoro L’esperienza del tempo. Uno sguardo multidisciplinare (Mimesis editore, 102 pag) Fabio Ricardi ripercorre il pensiero di alcuni illustri nomi della letteratura e della filosofia, oltre che della psicologia e dell’analisi transazionale. Il focus è incentrato soprattutto sulla duplice esperienza del tempo come di qualcosa di cristallizzato in un ciclo perpetuo che si ripete o di un substrato esistenziale da cui emerge continuamente il nuovo che viviamo.
Indice:
INTRODUZIONE
II. INTERMEZZO FILOSOFICO
Che cos’è il tempo? Le Confessioni di S. Agostino
III. RIELABORARE LA RIPETIZIONE: L’ESPERIENZA DELLA TERAPIA
1.1 I fondamenti teorici
1.2 “Ricordare, ripetere, rielaborare”
1.3 Cronaca di un’analisi
3.1 Berne e il tempo
3.2 Quasi una conclusione
4.1 La prospettiva terapeutica di R. Erskine
IV IL MOMENTO PRESENTE