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Lettera a Thom sull’amore
John Steinbeck

Oggi Parliamo di amore.

E lo facciamo in uno dei modi più autentici e intimi che potremmo immaginare: attraverso le parole di un padre, John Steinbeck, grande romanziere, premio Nobel per la Letteratura nel 1962, che, con intensa delicatezza e rispetto, risponde al figlio quattordicenne Thom che gli ha appena confidato di essersi innamorato.

Con parole tenere e rassicuranti Steinbeck cerca di trasmettergli una profonda verità, mai banale quanto scontata: quanto sia profondo ed unico il sentimento dell’amore. È un sentimento travolgente e spaventoso, che può lasciare senza punti fermi e stravolgere senza pietà.

È un sentimento che non dev’essere mai sminuito, degno anzi dei più grandi sforzi, soprattutto in un’età così fragile, fatta di cambiamenti repentini, com’è l’adolescenza.

Accompagnati dall’incanto delle illustrazioni di Alessandro Gottardo, pagina dopo pagina, ci si immerge in una dimensione di sogno, fatta di intense sfumature pastello, in un’atmosfera che solo il mondo degli amanti potrebbe creare.

Steinbeck parla al figlio da pari a pari: «So che cosa provi perché lo provo anch’io e sono contento che succeda a te». È sempre bello sapere che un altro essere umano possa comprenderci e sentire ciò che anche noi proviamo, soprattutto se si tratta di qualcosa di così fortemente bello.

È un permesso importante, quello di amare, fidarsi e affidarsi: «l’oggetto dell’amore è il migliore, il più bello. Cerca di essere alla sua altezza».

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